Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

14 set 2012

Storia dell'occhio - Georges Bataille (Racconto - 1928/1967)


"Mi distesi allora sull'erba, il cranio su una grande pietra piatta e gli occhi aperti sulla Via Lattea, lo strano squarcio di sperma astrale e di urina celeste che attraversa la volta cranica formata dal cerchio delle costellazioni: quella ferita aperta alla sommità del cielo e apparentemente composta da vapori ammoniacali rifulgenti nell'immensità - nello spazio vuoto dove si van lacerando assurdamente come un grido di gallo nel silenzio assoluto - un uovo, un occhio scoppiato o il mio cranio abbacinato e pesantemente incollato alla pietra ne rimandavano all'infinito immagini simmetriche". 

Scritto in prima persona, è il racconto di un erotismo lugubre e angoscioso tra un narratore tormentato di fronte al sesso e Simone, una sedicenne disinibita e perversa. I due sono giovanissimi, ma dipanano una sequela di atti carnali che non hanno nulla da invidiare alle scellerate fantasie del marchese de Sade. Già dai primi atti i ragazzi, posseduti da una violenta forza voluttuosa, coinvolgono nei loro giochi Marcelle, una bellissima ragazzina fragile e senza carattere. Via via che la storia incalza le loro azioni divengono sempre più estreme, più perverse e ben presto le loro orge saranno scoperte dai genitori e porteranno Marcelle alla follia. Ma i due protagonisti non possono amarsi senza la loro amica, senza essere visti... Una notte quindi, tormentati dal suo corpo, fanno evadere Marcelle dal castello psichiatrico in cui era rinchiusa. Giunti a casa però, e riconosciuto luogo e attori causa della sua follia, Marcelle non riesce a sostenere il peso della colpa e s’impicca. Davanti al cadavere con gli occhi aperti, mentre il narratore e Simone hanno il loro primo rapporto completo, Bataille scrive pagine bellissime nella loro violenza e necrofilia. Fuggiti in Spagna, i due ragazzi sono ospiti di un ricco quanto perverso inglese che abusa di loro solo visivamente. Qui, in un crescendo di lascivia e ferocia, i tre si abbandonano al vizio, alla blasfemia e persino all'assassinio.
È una storia morbosa, ossessionata, estrema, di cupa formazione; un compendio di perversioni, alcune infantili, altre senza limiti; un racconto erotico, pornografico, sadiano però senza, o quasi, eccessi sadici. Ci troviamo di fronte all’elogio della masturbazione, dell'estetica dei liquidi seminali, dell'urina (le lacrime degli occhi), del voyeurismo. Le depravazioni che si consumano sono di solito prive di penetrazioni. I ragazzi cercano continuamente di rendere l'atto sessuale inusuale, estetico, da eccitazione per gli occhi. Ci sono occhi che guardano ovunque. Ciotole di latte, uova, testicoli di toro, occhi umani estirpati dalle orbite sono tutti testimoni oculari e veri protagonisti delle scelleratezze dei due giovani. Ci sono anche gli occhi dei compagni d’avventura: genitori, compagni di giochi. Gli stessi protagonisti, per mezzo dei loro occhi, sono spettatori. Il gioco a tre con Marcelle, e dopo con il voyeur inglese, ha origine da questa ossessiva volontà di farsi vedere. Il sesso deve essere visto; ecco perché le descrizioni di Bataille sono così concrete e vivide nella loro oscenità. Infine ci sono io, i miei occhi di lettore che attraverso la toppa della serratura bucata dalle parole vedono e partecipano ai loro deliri…

Il volume, in questa edizione (SE, 2008), propone la prima e l'ultima pubblicazione di uno dei racconti più celebri dello scrittore e filosofo francese. Il libro, inoltre, è corredato dalle oniriche illustrazioni di André Masson e Hans Bellmer e da un breve saggio di Barthes sul valore metaforico e metonimico del racconto.

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