Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

10 lug 2013

Il codice dell'anima - James Hillman (Saggio - 1996)

"Le fonti razionali dell'ereditarietà e dell'ambiente non sono abbastanza ricche da far scaturire il fiume in piena dello spasimo romantico. Lì ci sei tutto intero, in nessun'altra occasione ti senti altrettanto sopraffatto dall'importanza del tuo essere e dal destino; in nessun'altra occasione ogni tuo gesto si rivela più chiaramente ispirato da un demone".

L’incredibile tesi, almeno per oggi, di quest’assurda opera di psicologia sostiene che ciascuno di noi non sia solo il risultato di processi genetici e sociali; c'è dell'altro; c'è una vocazione (sic.) connaturata in noi che ci determina, che segna il nostro destino, il nostro carattere, il nostro talento, la nostra idea innata (sic.). Noi nasciamo con un carattere preesistente, con un dono che non può avere avuto influenze ambientali. E partendo dal mito platonico di Er e poggiandosi alle favole dei neoplatonici e dei cristiani, l'autore crede che la nostra anima, la nostra ghianda, prima di insediarsi nel nostro corpo, abbia già uno scopo. E non è tutto: a quest'ultima si accompagna un daimon, un angelo, il quale ci accompagnerebbe e ci aiuterebbe a fare emergere il talento della nostra ghianda.
Per mezzo di ricchi, curiosi e spassosi aneddoti su personaggi famosi e geniali, l'autore vuole mostrare quanto fondamentale sia il ruolo del daimon nella vita dei bambini, determinando così il loro destino. Nel riportare gli esempi a favore della sua tesi, lo psicologo di formazione junghiana li interpreta divertendo il lettore per la loro stramberia e opinabilità.
Libro scritto bene, affascinante, ma dalla mia prospettiva, allucinante e senza alcun appiglio plausibile, se non nella fantasia del mito. È il frutto, come spesso accade, di chi anziché arrestarsi di fronte a un vuoto, a un abisso indeterminato e cercare spiegazioni degne di essere definite tali, si inventa nomi e assurdità che non fanno altro che mostrare quanto l'uomo sia pigro e bisognoso, a tutti i costi e senza fatica, di dare una spiegazione a tutto. Per chi la pensa come me, non mancheranno momenti di assoluta comicità.
Un libro romantico, metafisico, di una debolezza disarmante, eppure divertente e fluido.

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