Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

30 ago 2014

Il vicolo blu - Giuseppe Bonaviri - (Romanzo - 2003)

"Così noi maschi, ci mettemmo sotto il ballatoio di donna Letterina e cercammo di individuare, di là dai cespi di rose borraccine, le gambe e le anche, e là là là là in alto, le mutandine color zafferano di Dardania. Turi Simili toccandoci ci disse - Vedete? Vedete le gambe di Dardania? Sono fiori di mandorlo".

È l'aurora; i colori, i profumi della primavera, il viaggio su un carro trainato da un asino accompagnano la famiglia Bonaviri verso il loro paese, Mineo. Inizia così questa storia della memoria. Il piccolo paese siciliano, le sue campagne, i suoi cieli, le sue vie, agli occhi del protagonista sono incantati. La natura è magica; ombre, spiriti, anime antiche, forze divine e santi partecipano alla nascita di quelle tinte, di quelle fragranze. Sembra di leggere di antiche leggende mitologiche greche, dove la poesia delle parole e delle immagini ci scagliano in un mondo di favole mediterranee. Gli occhi sono quelli di un bambino incantato dalla bellezza dei colori, dalle semioscurità, dagli aromi di una terra unica al mondo. E la sua vita è magica, di dormiveglia; fatta di piccole cose, di giochi di immaginazione. Sono i suoi sogni e i suoi ricordi da bambino che Bonaviri rievoca.
È un libro di malinconie, di forte realismo ma allo stesso tempo magico, dove i ricordi, le figure dei fratelli e degli amici ormai defunti ritornano a vivere, a curiosare, a rendergli omaggio. Sono le voci lontane di una terra che nel suo DNA possiede l'amaro confronto con la morte, con il suo sentimento.
Si può definire come il racconto di un viaggio a Mineo, nelle case e nelle abitudini di una via, di un vicolo, dove ogni cosa si veste di poesia e magia, e tutto si colora di blu, il colore dei primi accenni di chiarore del giorno.
Insomma, un graditissimo regalo. Grazie!

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