Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

3 apr 2016

Le Siracusane o le donne alla festa di Adone - Teocrito (Poesia - III sec. a. C.)

"Smettetela, disgraziate, di ciarlare in continuazione, come tortore. Ci uccideranno con la loro pronunzia sguaiata!"

Questo celebre idillio dal carattere tipicamente ellenistico, ci lascia gustare con un tocco di raffinata ironia una quotidianità ancora riconoscibile, anche se di un mondo lontano. Gorgò e Prassinoa, due donne borghesi di origine siracusana, che vivono ad Alessandria, decidono di partecipare alla festa in onore di Adone che si terrà al palazzo reale. La vicenda del mimo, quindi, si snoda velocemente su tre ambienti: la casa di Prassinoa, la strada affollata e il palazzo reale di Tolomeo.
Fatta di frivolezze e di frustrazioni domestiche, tocchiamo con mano la realtà di tutti i giorni delle due donne; così sappiamo dei loro mariti, dei loro figli, della loro attenzione verso la cura dei vestiti. Le due donne, interessate solo ai valori esteriori, fuggono dalla quotidianità, vogliono sentirsi libere di festeggiare, di pettegolare senza pensare alle incombenze della famiglia. Ammirando le cose belle viste durante la passeggiata o al palazzo, dimostrano tutta la loro futilità. Poi, però, il pensiero di un lavoro casalingo irrompe sulla scena di festa e le due donne sono costrette a tornare a casa.

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